November 4, 2014

Review "Those of the Cursed Light" in Hypnos Webzine (Italian)

Here is the link ot the review: http://hypnoswebzine.altervista.org/frozen-dawn-those-of-the-cursed-light/

Guardando la cover di questo “Those Of The Cursed Light” ed un nome come Frozen Dawn, a cui si vanno ad aggiungere palesi influenze Swedish Black, verrebbe da pensare tutto, tranne che quartetto in questione sia originario della calda ed assolata Spagna. Capitanati dal vocalist e chitarrista Grinder, ex turnista live dei miei amati Haemorrhage, i Frozen Dawn si ripresentano al pubblico, dopo quasi tre anni di assenza dal precedente “The Old Prophecy Of Winterland”, freschi di un nuovo contratto con la Xtreem Music e soprattutto di nove nuove tracce.
Andando ad esaminare più in dettaglio “Those Of The Cursed Light”, si coglie subito il fatto che la band sia totalmente devota alle sonorità Black/Death dei Dissection, e dei loro figli illegittimi quali Necrophobic, Lord Belial e Sacramentum, tanto per citare qualche nome. La produzione è molto compatta e ben rifinita in ogni dettaglio, mentre la band dimostra di possedere buone qualità tecniche, sebbene trovi che il drumming mostri poca fantasia nel variare le figure ritmiche tipiche del genere. Stessa cosa potremmo anche dire del songwriting, che pur mostrando livelli qualitativi sicuramente superiori alla sufficienza, non concedono molto spazio a variazioni di sorta. Certo, brani che colpiscono in your face ce ne sono (“Circles Of Frostbitten Ice” ma soprattutto la malinconica “Kalte Seele”, vero highlight del disco), ma ho una personale sensazione che non credo manterrà una grossa longevità nei miei ascolti quotidiani. In definitiva, “Those Of The Cursed Light” è un lavoro ben suonato e discretamente composto, ma totalmente derivativo come risultato finale. La mia, sia beninteso, non è assolutamente da considerarsi come una bocciatura, dico solo che questo “Those Of The Cursed Light” difficilmente riuscirà ad emergere dalla massa di uscite odierne, anche se un ascolto glielo si può concedere, tanto più che l’intera discografia della band è disponibile in streaming sulla loro pagina bandcamp.

Review by KarmaKosmik